venerdì 6 gennaio 2012

La dodicesima notte senza più rito

~ MENTRE «L’EPIFANIA TUTTE LE FESTE SI PORTA VIA»
TRASCRIVIAMO UNA FRASE DI RENÉ GIRARD
SULLA FESTA TRASFORMATA IN «VACANZA A VITA» ~

«La nostra ipotesi generale sulla crisi sacrificale e sull’unanimità violenta illumina […] vari aspetti della festa rimasti fino ad oggi piuttosto oscuri. E la festa, di rimando, conferma il potere esplicativo di tale ipotesi. È opportuno osservare, però, che la cecità moderna a proposito della festa, e del rito in genere, non fa che prolungare e favorire un’evoluzione che è poi quella del momento religioso stesso. Via via che si cancellano gli aspetti rituali, la festa si limita sempre più a quella grassa licenza di svago che tanti osservatori moderni hanno deciso di vedere in essa. La perdita graduale del rito e il misconoscimento sempre aggravato non sono che una sola e medesima cosa. La disgregazione dei miti e dei rituali, ossia del pensiero religioso nel suo insieme, non è provocata da un sorgere della nuda verità, ma da una nuova crisi sacrificale.

Dietro alle apparenze gioiose e fraterne della festa deritualizzata, priva di qualsiasi riferimento alla vittima espiatoria e all’unità da essa rifatta, non vi è più in verità altro modello che la crisi sacrificale e la violenza reciproca. Ecco perché i veri artisti, ai giorni nostri, avvertono la tragedia dietro l’insipidità della festa trasformata in vacanze a vita, dietro le promesse piattamente utopistiche di un ‘mondo di svaghi’. Più le vacanze sono insulse, fiacche, volgari, più si indovinano in esse lo spaventoso e il mostruoso che affiorano. Il tema delle vacanze che cominciano a prendere una brutta piega, spontaneamente riscoperto, ma già altrove trattato in forme diverse, domina l’opera cinematografica di un Fellini». (Da La violenza e il sacro, Adelphi, p. 178)