lunedì 23 marzo 2009

minima / L’idoletto di lattice
.
«La posizione della Chiesa cattolica può sembrare irrealistica, per non dire demenziale. […] Il pragmatismo ha tutti i vantaggi dalla sua parte: l’evidenza congiunta della ragione e del mimetismo. Perciò vi sono molte Chiese – anzi la maggior parte – che senza gridarlo ai quattro venti si arrendono ad esso. C’è qualcosa di eroico nell’atteggiamento della Chiesa cattolica, o per meglio dire nell’atteggiamento del Vaticano, oggi molto isolato persino all’interno del cattolicesimo, tacitamente sconfessato da buona parte del clero, irriso da tutti, capro espiatorio pressoché ufficiale dei media e di tutta l’intelligentsia mondiale, di ogni premio Nobel, tanto più che si tratta di un eroismo misconosciuto. Siamo sempre meno capaci di rispettare e perfino di riconoscere le vere forme di dissenso». Così René Girard nel 1994 (in Quand ces choses commenceront), regnante Karol Magno, non ieri per commentare l’ultimo attacco a Benedetto XVI. Stavolta, piuttosto che i Nobel, sfilano gli araldi del condom, una militanza vagamente ridicola quanto diffusissima. A Napoli che è un museo d’arte contemporanea vivente, grande appunto come una metropoli, si sono inventati per piccole camorre culturali, una pubblica istituzione che non trova di meglio di un crocefisso avvolto da un preservativo: omaggio all’originalità che tanto idolatrano. A Parigi, i resti del Partito comunista francese che fu, i nipotini degli stalinisti, i tetri figuri sbeffeggiati nei film ‘cinesi’ di Godard, sono accorsi domenica alla cattedrale di Notre Dame con volantini che davano dell’assassino a Ratzinger: in nome del preservativo.

4 commenti:

Pietro Pagliardini ha detto...

L'attacco vero al Vaticano e al Papa, quello che conta, quello preoccupante e importante non è dato da qualche scalmanato di piazza ma dai governi europei, Francia e Germania in testa, e dall'istituzione Europa in genere.
Questi vogliono screditare e mettere il bavaglio ad una delle poche voci libere, e anche indifese, nonostante le apparenze, che esistano a livello globale.
E' l'attacco del nichilismo e della tecno-scienza ad un pensiero scomodo e ingombrante per le loro coscienze che si placheranno quando quel pensiero libero, quel grillo parlante sarà schiacciato.
Era più difficile con Giovanni Paolo II, per il suo carisma personale che gli procurava il consenso da star da parte dei popoli, è più facile oggi con Benedetto XVI che, con la semplicità di un maestro, si appella alla ragione e alla logica, ad un livello tale che trova pochi interlocutori preparati a controbattere. Per questo non può avere il seguito di massa del predecessore, per questo lo attaccano solleticando le masse su ciò che nella vulgata è ormai diventato il rimedio all'AIDS, cioè il preservativo.
Saluti
Pietro

ALMANACCO ROMANO ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
ALMANACCO ROMANO ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
ALMANACCO ROMANO ha detto...

Certo, le figure sono diverse, è impensabile Benedetto XVI attorniato dalle star del rock. Contro il papa teologo e filosofo si parte all'attacco in nome della scienza della cultura, dell'arte, agitando il preservativo.Il flaubertiano farmacista Homais ha dunque fatto scuola.

2 aprile 2009 23.51