minima / Circondati dai pagani
Ma ci pensate, una buona parte dei figlietti della cosiddetta borghesia italiana si addormenta e si sveglia senza conforto alcuno di fronte all’enigma della vita e della morte, senza mai fantasticare sui giardini paradisiaci, con l’unica compagnia dei mostrini televisivi ancora negli occhi, con i tabù di padri e madri pur loquaci e amiconi, au pair nei trastulli e passatempi, che tacciono però sull’essenziale, così severi in etiche immotivate impartite anche ai più piccini, duramente insensate nel loro cinico fair play. La solitudine dei bambini. Oggi si incontrano il successore di Pietro e il capo religioso di quella comunità da cui i cristiani derivano. Il primo conosce bene i fallimenti della missione evangelica tra grandi e piccoli, il secondo si accontenta dei suoi ma sa che i suoi diminuiscono ogni giorno che passa mentre crescono gli ignari del Tempio e delle leggi mosaiche. In tali circostanze, parlare di interpretazioni storiche e di archivi, benché riguardino fatti luttuosi, è fuori luogo. Perfino un dialogo teologico suonerebbero accademico. In quel ghetto dove gli ebrei e i cristiani, confusi dagli storici romani, se ne stavano attorniati dai pagani, perseguitati dal mondo, le due guide preghino il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe e di Gesù, spiazzando gli esperti in giochi diplomatici e gli occhiuti giornalisti di periodici ‘laici’. Preghino per i morti e per chi, ancora vivo, non conosce la consolazione di Dio.
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Ma ci pensate, una buona parte dei figlietti della cosiddetta borghesia italiana si addormenta e si sveglia senza conforto alcuno di fronte all’enigma della vita e della morte, senza mai fantasticare sui giardini paradisiaci, con l’unica compagnia dei mostrini televisivi ancora negli occhi, con i tabù di padri e madri pur loquaci e amiconi, au pair nei trastulli e passatempi, che tacciono però sull’essenziale, così severi in etiche immotivate impartite anche ai più piccini, duramente insensate nel loro cinico fair play. La solitudine dei bambini. Oggi si incontrano il successore di Pietro e il capo religioso di quella comunità da cui i cristiani derivano. Il primo conosce bene i fallimenti della missione evangelica tra grandi e piccoli, il secondo si accontenta dei suoi ma sa che i suoi diminuiscono ogni giorno che passa mentre crescono gli ignari del Tempio e delle leggi mosaiche. In tali circostanze, parlare di interpretazioni storiche e di archivi, benché riguardino fatti luttuosi, è fuori luogo. Perfino un dialogo teologico suonerebbero accademico. In quel ghetto dove gli ebrei e i cristiani, confusi dagli storici romani, se ne stavano attorniati dai pagani, perseguitati dal mondo, le due guide preghino il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe e di Gesù, spiazzando gli esperti in giochi diplomatici e gli occhiuti giornalisti di periodici ‘laici’. Preghino per i morti e per chi, ancora vivo, non conosce la consolazione di Dio.
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