Citazione All’Inferno!
In un'università statunitense degli anni Cinquanta, nel corso di un seminario pieno di buone intenzioni «per progettare una società migliore», si sfiorò anche la letteratura e l’arte del momento, la «rabbia» che covava. Il filosofo Leo Strauss, coinvolto suo malgrado, in uno degli interventi disse così: «Mancano di pensiero e di disciplina. Hanno invece quello che chiamano sincerità. È da vedere se è poi necessaria quella che chiamano sincerità, finché non si sa se la sincerità sia equiparabile alla sfacciataggine; la sincerità non è certo autosufficiente: essa si realizza completamente in urli acuti e stonati, che non sono opere d’arte. ‘La vita è un racconto narrato da un idiota’ vien detto in un’opera d’arte, perché la vita è un tale racconto solo per chi ha violato la legge della vita, la legge cui è soggetta la vita. È vero che il messaggio degli scrittori in questione non è quello di Macbeth. Gridano che la vita è melma. Ma non si può percepire che la vita è melma se non si è prima percepita la purezza, e su di essa, che per natura si percepisce per prima, essi tacciono completamente. L’individuo che non rispetta nessuno è un’assurdità. Le loro grida sono accuse lanciate contro la ‘società’, non appelli a esseri umani fatti con spirito di fraterna correzione; questi accusatori si credono fuori dalla portata delle accuse; i loro individui sono fatti di accuse; intendono l’individuo come accuse e grida. Ogni accusa presuppone una legge, accuse del tipo di quelle espresse da loro richiedono una legge sacra, ma di ciò essi sembrano non avere alcuna coscienza. I loro gridi ricordano quelli dei dannati dell’inferno; essi stessi appartengono all’inferno». (da L. Strauss, Liberalismo antico e moderno, Giuffré, 1973, p. 325).
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