~ IL MISTERO DELLE CLAUSTRALI ~
Magari dopo aver plaudito al nichilismo di matrice situazionista che seppellisce un oggetto elaborato in un bosco onde perderlo per sempre, a maggior gloria dell’insondabile «inutile estetico», l’opinionista si chiederà con utilitarismo estremista a che pro le suore di clausura stiano chiuse in un monastero. Già, nonostante le innovazioni ecclesiastiche, la liturgia modernizzata, il cristianesimo sociale, certe monache restano dietro le sbarre a scandalizzare i positivisti di sempre. In questa domenica la Chiesa celebra riconoscente la giornata «Pro orantibus» e risponde alla domanda polemica: quei monasteri sono i polmoni del cattolicesimo, perché da lì esce una speciale preghiera verso il cielo, attraverso il loro filtro la terra respira e non si danna. Questa la millenaria teoria dell’equilibrio ecologico, l’élite degli oranti che compensa la massa dei dissipatori di energie. Ci si chiude per una intera esistenza nella clausura, con ben altra radicalità di qualsiasi performance estetica, facendo impallidire le piccole afflizioni effimere della body art e i grandi tormenti delle passioni romantiche, infatti non è un gioco né tantomeno dell’autolesionismo, è la suprema follia amorosa, rivolta a Dio. Quella dedizione non si contrappone alla vita, la trasfigura, la illumina. Che ne sanno però i seguaci d’ogni prassi delle delizie contemplative? Il mistero delle claustrali e dell’eremitaggio in genere, resta un tabù per i moderni, chiusi come sono nelle gabbiette egoistiche delle loro nevrosi.
Magari dopo aver plaudito al nichilismo di matrice situazionista che seppellisce un oggetto elaborato in un bosco onde perderlo per sempre, a maggior gloria dell’insondabile «inutile estetico», l’opinionista si chiederà con utilitarismo estremista a che pro le suore di clausura stiano chiuse in un monastero. Già, nonostante le innovazioni ecclesiastiche, la liturgia modernizzata, il cristianesimo sociale, certe monache restano dietro le sbarre a scandalizzare i positivisti di sempre. In questa domenica la Chiesa celebra riconoscente la giornata «Pro orantibus» e risponde alla domanda polemica: quei monasteri sono i polmoni del cattolicesimo, perché da lì esce una speciale preghiera verso il cielo, attraverso il loro filtro la terra respira e non si danna. Questa la millenaria teoria dell’equilibrio ecologico, l’élite degli oranti che compensa la massa dei dissipatori di energie. Ci si chiude per una intera esistenza nella clausura, con ben altra radicalità di qualsiasi performance estetica, facendo impallidire le piccole afflizioni effimere della body art e i grandi tormenti delle passioni romantiche, infatti non è un gioco né tantomeno dell’autolesionismo, è la suprema follia amorosa, rivolta a Dio. Quella dedizione non si contrappone alla vita, la trasfigura, la illumina. Che ne sanno però i seguaci d’ogni prassi delle delizie contemplative? Il mistero delle claustrali e dell’eremitaggio in genere, resta un tabù per i moderni, chiusi come sono nelle gabbiette egoistiche delle loro nevrosi.
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