mercoledì 24 ottobre 2012

Finale di comizio

~ BELLOC E IL SINDACO DI FIRENZE ~

Nei partiti italiani se le stanno dando di santa ragione, in quello della sinistra in particolare si combatte la guerra civile delle ‘primarie’, cercando anche di capire se sotto sotto siano un partito ancora di ispirazione comunista o di ispirazione liberale o già senza alcuna etichetta d’altri tempi: una scelta non da poco. L’équipe del sindaco che vuole voltare pagina in una storia vecchia un secolo dimostra di saperla lunga. Così, secondo quel che riportano i giornali, chi prepara i discorsi e l’immagine del Fiorentino in tour fa concludere i comizi con le seguenti parole: «Sono cristiano, sono cattolico, se qualcuno non vorrà votarmi per questo lo ringrazio». Il giovane competitore degli ex, ovvero di chi si incamminò nella carriera politica con i finanziamenti dell’Urss (e se ne vanta), non nasconde la sua fede, non la privatizza secondo il peggiore liberalismo, anzi la rende pubblica in modo baldanzoso. Sarà un puro caso ma il discorsetto è simile nel  succo (fervore a parte) a quello che lo scrittore inglese Hilaire Belloc, l’amico e sodale di Chesterton, pronunciava nei battaglieri comizi durante la stagione del suo impegno politico nel partito liberale, all’alba del ventesimo secolo: «Signori sono un cattolico. Fin quando mi è possibile vado a messa tutti i giorni. Questo [e tirava fuori dalla tasca una corona] è un rosario. Fin quando è possibile, mi inginocchio e recito questi grani ogni giorno. Se mi respingete a causa della mia religione, ringrazierò Dio di avermi risparmiato l’indegnità di essere il vostro rappresentante». Se i trainers del candidato hanno trovato lo spunto per questo finale di comizio nelle pagine di Belloc dimostrano una conoscenza delle spigolature letterarie rara tra i pubblicitari politici. Se invece gli è venuta su dal cuore l’idea di una sfida affine a quella del prode autore dell’Anima cattolica dell’Europa meglio ancora. In ogni modo promettono bene.

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